Ikea

Ikea: la storia di una società che partì dai fiammiferi

“La chiameremo Ikea” Ingvar Kamprad, aveva un rapporto stretto con la sua famiglia, con la fattoria di famiglia e con il paesino in cui era nato, per questo l’idea del nome gli balzò alla mente come se avesse appena acceso un fiammifero in maniera particolarmente veloce. D’altronde era il suo lavoro: aveva un negozio di fiammiferi. “E quando entreranno si sentiranno come a casa, perché i colori principali saranno quelli della bandiera svedese” ad Ingvar si illuminarono gli occhi anche solo sentendosi parlare della sua idea. Forse ancora non si aspettava che la sua idea sarebbe andata ben oltre alla sua amata Svezia, visto che ad oggi Ikea conta 345 negozi in 42 paesi diversi del mondo.

Il successo di Ikea

Ovviamente non sappiamo come ad Ingvar venne l’idea del nome di Ikea, ma come hai letto sappiamo che la sigla è l’acronimo di Ingvar Kamprad Elmtaryd Agunnaryd. Si tratta della giustapposizione di nome e cognome di Ingvar, del nome della fattoria di famiglia nel sud della Svezia (Elmtaryd) dov’era nato il 30 marzo 1926, e infine del nome del paesino in cui è cresciuto (Agunnaryd).

All’inizio Ikea, era una piccola impresa che si occupava della vendita per corrispondenza di oggetti di uso quotidiano come i fiammiferi, piccole decorazioni e, qualcosa che ancora tutt’ora non manca all’interno della società: piccole matite!

La chiave del successo mondiale di questa società sta nelle intuizioni del suo fondatore, Ingvar Kamprad, deceduto all’età di 91 anni. Ma come si fa a trasformare un negozio che vende fiammiferi per corrispondenza in una società con un fatturato di oltre 35 miliardi di euro e in un marchio cosi conosciuto.



La filosofia di Ikea

Ikea non è solo colori e nomi riferiti al paese della Svezia, ma anche la sua filosofia legata alla regione natale di Kamprad, lo Småland, caratterizzata da un suolo poco fertile e da un clima piuttosto rigido. Infatti lo scopo di Ikea è quello di tagliare tutti i costi superflui e non sprecare nulla, cosi da rendere i prodotti accessibili a tutti con un prezzo basso. 

Per questo nel 1950, Kamprad compra una fattoria semi abbandonata, dove inizia a realizzare i primi mobili e l’anno successivo viene creato il primo catalogo: una pubblicazione di appena 16 pagine con illustrazioni dei vari prodotti disponibili; un segno distintivo per l’azienda, che la caratterizza ancora oggi.

Ed è proprio nel 1953 che Ikea inizia ad avere successo, tanto da decidere di aprire uno stabile ad Älmhult dove, nel ’58, sarebbe nato il primo negozio Ikea.

Andando avanti nel tempo la società inizia a specializzarsi in mobili e complementi d’arredo sviluppando un proprio assortimento esclusivo e fornendo degli articoli di design a prezzi accessibili per la maggior parte delle persone. 

Quest’ultima caratteristica è stata possibile dal fatto che il giovane fondatore di Ikea, che all’epoca aveva solo 17 anni, pensò di vendere mobili non già assemblati, ma in pacchi da montare, cosi che fossero già in partenza più economici anche da produrre e trasportarli.



Ikea il passaggio dalla Svezia al mondo

I primi negozi di Ikea al di fuori delle terre svedesi, escono nel 1963, il primo ad Oslo e successivamente a Stoccolma ì, con la caratteristica in più di avere uno spazio mercato per piccole botteghe specializzate, che ancora tutt’ora esistono. È grazie a Stoccolma, la società di Ikea entra sul mercato in grande scala. Per ridurre ulteriormente i propri costi, dal 1968 la società iniziò a sostituire al legno il più economico truciolato per molti dei suoi mobili e negli anni ’60 iniziò ad espandersi territorialmente in tutti i paesi del mondo, anche al di fuori dei confini dell’Europa. 

 

Il primo negozio italiano viene aperto nel 1989 e ad oggi sul territorio nazionale sono presenti 21 negozi con un fatturato di 1,64 miliardi di euro e oltre 6500 dipendenti. L’Italia è anche il terzo paese, dopo Cina e Polonia, dove l’azienda compra le sue materie prime da utilizzare per la produzione degli arredi.

 

Nel corso del tempo la filosofia di Ikea non cambia: creare un assortimento di prodotti accessibile alla maggioranza delle persone, non solo a pochi privilegiati, combinando funzione, qualità, buon design, sostenibilità e prezzo basso, e lo fa in maniera creativa: viene dato uno specifico gruppo lessicale (tutti accomunati dall’essere legati ai paesi scandinavi) a ogni categoria merceologica. Ad Ikea nulla è lasciato al caso. 

 

Il Gruppo Ikea ha anche un ruolo importante nell’ambito della sostenibilità. Infatti nel 2012 promuove il concetto People & Planet Positive che serve ad ispirare le persone a vivere una vita più sostenibile, cosi da creare una vita quotidiana migliore per le persone e le comunità.

Ingvar Kamprad

Ingvar Kamprad, nonostante una fortuna personale stimata sui 3.5 miliardi di dollari, è sempre stato una persona estremamente parsimoniosa e attenta agli sprechi anche nella propria vita privata. Ha dichiarato di ritenersi anche un po ‘avaro con il denaro, anche per dimostrare una buona leadership. A questo proposito, concludiamo con una sua frase: 

Se cominciassi a comprare cose lussuose, non farei altro che incitare gli altri a fare lo stesso. È importante che i leader diano un esempio. Sto attento alle spese che faccio per me e mi chiedo se anche i clienti di IKEA se le possano permettere

Ingvar Kamprad