“Creerò qualcosa di dolce che possa differenziarsi dagli altri gianduiotti e che possa quindi esser comprato da molte più persone”.
Le mani di Pietro si facevano strada tra le ultime scorte di cacao, che teneva in laboratorio. A causa della guerra, era iniziata una vera e propria caccia al cacao, in quanto era sempre più difficile trovarlo, portando un aumento del prezzo di prodotti che lo contenevano. Pietro rimase fermo per qualche secondo, fin quando l’altra mano “accarezzo” le nocciole che aveva affianco.
“Ora so cosa fare” e in quel momento, iniziò il successo della famiglia Ferrero.
Cosi nasce il successo della famiglia Ferrero. Quando tutti aumentavano il prezzo dei prodotti che lo contenevano cacao. In quel momento, Pietro Ferrero inventò Giandujot. Ovvero gianduiotti con impasto fatto da una piccola quantità di cacao e nocciole. prodotto molto più economico e abbandonate nel territorio piemontese.
Qualche anno più tardi venne creata la versione più cremosa del cioccolatino: la Supercrema o anche meglio conosciuta come l’antenata della Nutella. È il 1949, e Ferrero raggiunge il successo sull’intero territorio nazionale, grazie non solo alla sua creatività, ma anche a Giovanni Ferrero, su fratello, un vero è proprio master della rete di vendita.
Il boom di un nuovo inizio
È il 1957, quando Michele, figlio di Pietro, diventa la guida dell’azienda, la quale aveva vissuto il lutto sia di Pietro che di Giovanni. Con lui l’azienda ha un vero e proprio boom economico. La riuscita di ciò si vede nella spianta imprenditoriale del nuovo CEO, che rende internazionale l’azienda. Il percorso parte dalla Germania, per la quale vengono creati i Mon Chéri. Dalla Germania si passa al resto dell’Europa, arrivando agli USA, per la quale vengono creati i tic tac, e arriva fino all’Australia e Hong Kong.
Ma cosa crea Michele Ferrero, oltre ai Tic Tac e i Mon Chéri? Michele crea qualcosa che è quasi alla pari della Nutella. Infatti:
Nel 1968 nasce la linea Kinder e nel 1982 i Ferrero Rocher.
E la Nutella?
Nel 1964, la ricetta della Supercrema viene migliorata, grazie anche al ritorno delle scorte di cacao, e viene ribattezzata con il nome che tutti conosciamo: Nutella. Il nome non è fatto a caso. Michele, infatti, voleva un nome che potesse accomunare la maggior parte del mondo. Cosi utilizzando il suffisso “Nut”, ovvero nocciola in inglese, riesce a creare il nome perfetto.
Ferrero che cresce
Nel 1997, i figli di Michele, i cui nomi sono Pietro e Giovanni (Come i fratelli fondatori), diventano i nuovi co-Ceo di Ferrero. Giovanni è il creativo, mentre Pietro gestisce l’operatività dell’azienda, fino al 2011, anno in cui muore.
Nel 2015, anche Michele scompare e diventa Presidente esecutivo, continuando cosi la tradizione di famiglia, che si blocca nel 2017. Infatti Michele decide di far diventare Lapo Civiletti il primo CEO esterno alla famiglia.
Attualmente la sede Ferrero è a Lussemburgo, ha 31 stabilimenti nel mondo e vende in 170 paesi.
E Civiletti, ha anche dichiarato di voler aumentare il fatturato dell’azienda in 10 anni.
La strategia sembra funzionare, ma i suoi oppositori si chiedono se l’acquisizione di marchi dolciari minori, non collegati all’italianità e alla forza dei marchi tradizionali Ferrero, possa davvero essere una strategia vincente nel lungo termine.
Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà andando avanti.
Pensare diverso dagli altri e non tradire mai il cliente
Pietro Ferrero