Ci passiamo ore, ridiamo, scherziamo, prepariamo programmi per le giornate. Ma in pochi si chiedono: come è nato WhatsApp?
Koum viveva in un villaggio comunista ucraino, dove le case non hanno acqua calda e l’inverno tocca i -20 gradi centigradi, quando nel 1992 si trasferisce negli Stati Uniti. Ad appena 16 anni, si ritrova a Mountain View, in California, in fila a ricevere buoni pasto e un appartamento.
Non c’è altro e lui e la madre cercano lavoro. Dopo due anni, di lavoro all’interno di un supermercato, Koum inizia a studiare programmazione. Con pochi dollari da investire nell’istruzione, compra alcuni libri usati per imparare le basi. Libri che poi rivende, dopo averli studiati.
Entra in un gruppo di hacker chiamato w00w00 che permette a Koum di farsi un nome nel ambito della programmazione.
Si iscrive alla San Jose University, nella quale rimarrà poco, e nel mentre lavora part time per Ernst & Young, nel settore sicurezza.
Qui incontra Brian Acton, un dipendente di Yahoo, il quale chiede al futuro di miliardario di valutare il sistema pubblicitario dell’azienda. Sei mesi dopo, il programmatore autodidatta avrà un posto fisso nell’azienda fondata da Jerry Yang e David Filo.
“Mi sono fatto 9 anni in Yahoo”,
è una sua frase durante un’intervista, tipica frase con linguaggio da chi è uscito dal carcere e non di carriera, infatti Yahoo non basta per Koum, ma è ciò che gli permette di essere indipendente, soprattutto dopo la morte della madre di cancro avvenuta 3 anni dopo quella del padre.
In questo periodo di solitudine, il suo legame con Acton diventa più forte, portando i due a creare WhatsApp.
"Occupato" o "Disponibile": il costo di un messaggio
Per questo nel 2007 abbandonano Yahoo, stufi del loro lavoro, e partono per la Sud America per rinfrescarsi le idee.
Schiariti le idee, al loro ritorno fanno domanda in facebook, ma ironia del destino vengono entrambi respinti e dopo due anni non hanno nessuna prospettiva sul futuro.
C’è una cosa però sull’America Latina, che fa pensare Koum: le telefonate tra i due paesi stranieri hanno un costo eccessivo.
Un altro limite è dovuto alla complessità del sistema: per esempio, per chiamare dall’Argentina agli Stati Uniti, le persone devono digitare +54 +9 + il codice dell’area geografica + il numero della persona da contattare.Balza quindi alla mente l’idea di creare qualcosa di semplice e di meno costoso. Viene creata la prima versione di WhatsApp 1.0, ispirata ai vecchi SMS: si inviano messaggi prima di fare una telefonata, anche se l’sms è ancora a pagamento.
Quindi Koum, decide di sfruttare il bisogno di avvisare le persone prima di una telefonata, e per questo la prima versione di WhatsApp segnala il proprio stato con ad esempio “occupato” o “disponibile” per comunicare ad amici e parenti la possibilità di ricevere chiamate in quel momento.
Purtroppo il progetto fallisce:
“Ha fallito miseramente, è stato un disastro. È stato deprimente: nessuno l’ha usata”.
Uno dei problemi della prima versione dell’app è la qualità dei feedback ricevuti. I due sviluppatori chiedono agli amici se gli sembra una buona idea e tutti gli rispondono ovviamente di sì.
Così decidono di sviluppare la seconda versione di WhatsApp affidandosi alle recensioni degli utenti, così da continuare a migliorare.Appena Apple introduce le notifiche push, dal 17 giugno 2009, appena qualcuno cambia stato, tutti ricevono una notifica. Questo provoca un cambiamento negli utenti, che iniziano a raccontare le loro attività e che pian piano diventano dei propri e veri messaggi come oggi. Questo cambiamento è l’inizio di un nuovo sistema sistema di messaggistica completo che permetta di comunicare con tutto il mondo (quasi) gratuitamente. A differenza degli altri, WhatsApp, anche se a pagamento e molto più agile rispetto ad altri servizi di messaggistica e non c’è bisogno di effettuare il login.Presto Koum si rende conto che gli europei non usano ancora molto i prodotti Apple e lancia WhatsApp anche per telefoni e sistemi operativi concorrenti, come Android e Nokia, intercettando in questo modo gli utenti di tutto il mondo.
Una nuova versione di messaggistica
E questa è la mossa vincente, sono 68 milioni gli utenti statunitensi che scaricano WhatsApp. E sono “solo” 68 milioni. A livello globale sono all’incirca due miliardi.
Dopo 5 anni dal primo lancio, Koum e Acton vendono la piattaforma di WhatsApp a Facebook. Nel 2014 il suo valore dell’exit è di 22 miliardi in denaro e azioni.
Ora miliardario, per chiudere l’accordo Koum, con il venture capitalist Jim Goetz di Sequoia, si dirigono verso l’ex edificio dei servizi sociali di Mountain view, in quello stesso posto dove anni prima il ragazzo ucraino si metteva in fila e mentre aspettava i buoni pasto, sognava una vita migliore.
“A volte non ottenere un lavoro da sogno porta a cose più grandi.”
Jan Koum